Maggio 2025 – Indagine meteorologica, produttiva ed economica
Andamento meteorologico:
Maggio 2025, è risultato un mese assai dinamico con temperature medie solo appena superiori alla norma del periodo climatologico più recente (1991-2020) grazie al frequente afflusso di correnti settentrionali o nord-orientali in bassa troposfera che hanno portato, specie sulle regioni centrali adriatiche e meridionali della Penisola, masse d’aria provenienti dal nord Europa, o talora anche dai Balcani, spesso fresche e in talune circostanze anche umide e instabili.
In relazione alle precipitazioni, esse sono state generalmente superiori alla norma del periodo 1991-2020, espressamente nella prima decade del mese quando masse d’aria alquanto instabili sono confluite sul Mediterraneo centrale: fredde da Nord-Nord-Est e più calde da Sud- Sud-Ovest dando origine all’innesco di depressioni mediterranee associate a precipitazioni localmente intense e prolungate sulle regioni settentrionali, in particolare sulla fascia alpina e prealpina.
Andamento produttivo:
Dopo un avvio di stagione relativamente favorevole, con temperature miti e buona disponibilità di fioriture spontanee in molte aree del Paese, nel mese di maggio si è accentuata la variabilità meteorologica che si era in parte già manifestata alla fine del mese di aprile. L’instabilità climatica di maggio – caratterizzata da piogge frequenti, temporali pomeridiani, venti intensi e marcati sbalzi termici – ha creato non poche difficoltà e determinato una situazione produttiva estremamente irregolare.
Il miele di acacia, la fioritura più attesa del periodo, ha dato esiti molto eterogenei. In alcune aree del Nord e del Centro, le api sono riuscite a sfruttare le intermittenti finestre di tempo favorevole, realizzando raccolti soddisfacenti soprattutto nei territori collinari e pedemontani a fioritura più tardiva. Al contrario, in altre zone, le condizioni avverse hanno compromesso o ridotto fortemente la produzione, rendendo talvolta necessario lasciare il miele raccolto agli alveari per evitare carenze alimentari delle colonie.
Anche il raccolto di miele di agrumi è risultato disomogeneo, con qualche punta produttiva interessante nelle aree più vocate di Basilicata e Calabria ionica ma con produzioni generalmente modeste rispetto alle potenzialità.
Buone notizie per il raccolto di miele di sulla nelle zone vocate di Calabria, Basilicata e Sicilia. Dopo alcune stagioni deludenti, la buona piovosità invernale ha favorito una splendida fioritura e consentito di ottenere rese produttive che non si registravano da tempo.
In alcuni areali si sono registrate difficoltà legate alla scarsa importazione nettarifera e ai consumi elevati da parte delle colonie, in corrispondenza dei periodi più freddi, che hanno richiesto interventi con la nutrizione di soccorso. Con la stagione primaverile ormai in fase avanzata, l’attenzione degli apicoltori si concentra ora sulle fioriture estive di tiglio, coriandolo, castagno ed eucalipto, che saranno determinanti per il bilancio produttivo del 2025.
Andamento di mercato:
Sul mercato del miele all’ingrosso non si rilevano, al momento, transazioni significative. Le prossime quotazioni saranno disponibili con l’immissione sul mercato dei primi lotti di miele della nuova stagione produttiva 2025.
Il mercato degli sciami è entrato nel vivo nel mese di aprile ed è proseguito nel mese di maggio. Le perdite invernali di alveari sembrano aver determinato una minor disponibilità di sciami a fronte di una domanda molto elevata. Dopo il picco delle richieste di sciami pronti per le principali fioriture primaverili, si assiste ad un calo fisiologico della domanda e contestualmente si rendono disponibili i primi nuclei con regine dell’anno.
Attivi anche il mercato delle regine e i servizi di impollinazione.
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