Giugno 2025 – Indagine meteorologica, produttiva ed economica

 

Andamento meteorologico:

Il primo mese dell’estate meteorologica 2025 è stato caldissimo sull’intera Penisola con temperature medie estremamente superiori alla norma del periodo climatologico più recente (1991-2020). Il dato di anomalia mensile di temperatura media su base nazionale è stato di ben +3,0°C, corrispondente al secondo giugno più caldo dal 1880 solo dopo quello del 2003.

Oltre ad essere stato estremamente caldo, giugno 2025 si è mostrato assai poco piovoso, Infatti le precipitazioni sono risultate notevolmente inferiori alla norma del periodo 1991-2020, in particolare nella prima e nella terza decade del mese quando masse d’aria molto stabili e secche sono risalite dal Nord Africa al Mediterraneo centrale dando origine a lunghi periodi senza precipitazioni di rilievo a parte i consueti temporali pomeridiani orografici sulle aree Alpine e sui maggiori rilievi appenninici.

Andamento produttivo:

Nel mese di giugno la stagione apistica ha proseguito il suo corso con andamenti produttivi eterogenei a livello nazionale. Mentre alcune regioni hanno beneficiato di condizioni climatiche favorevoli che hanno sostenuto raccolti soddisfacenti, in altre aree si sono manifestate criticità legate a fattori ambientali come il caldo eccessivo, la siccità o fenomeni temporaleschi intensi.

Le produzioni di miele di sulla si sono confermate buone se non ottime nelle principali aree vocate del Sud; anche il coriandolo ha dato risultati interessanti nelle aree vocate della Puglia.
Nel Centro-Nord, a fianco di raccolti discreti di millefiori e di melata in alcuni territori, si sono riscontrate difficoltà nella produzione di miele di castagno, penalizzata dalle ondate di caldo che hanno inciso negativamente sulla fioritura, soprattutto tra la prima e la seconda decade del mese. Le rese, in molti casi, sono risultate inferiori alle attese, sebbene ci siano anche aziende che hanno riportato risultati soddisfacenti.

Stagione da dimenticare per l’eucalipto in Sardegna dove la fioritura è risultata scarsa e disomogenea, fortemente condizionata dalla siccità della stagione precedente. Prosegue nel frattempo la raccolta dei mieli di montagna, in particolare millefiori d’alta quota e rododendro, che nelle regioni alpine stanno dando esiti generalmente positivi.
Con la conclusione delle principali fioriture estive e i primi segnali di melata in alcune aree, l’attenzione degli apicoltori si concentra ora sulle operazioni di controllo della varroa: i monitoraggi condotti in diversi territori indicano infatti tassi di infestazione elevati già a inizio luglio, rendendo necessari trattamenti precoci da parte di alcune aziende.

Andamento di mercato:

Sul mercato del miele c’è preoccupazione dopo l’annuncio, in data 30 giugno, dell’intesa preliminare tra Commissione Europea e Ucraina per la revisione dell’articolo 29 dell’Accordo di libero scambio (DCFTA). L’intesa includerebbe, tra le modifiche più rilevanti, un significativo aumento del contingente tariffario per il miele, da 6.000 a 35.000 tonnellate. A destare maggiore allarme sono le potenziali ricadute di tale misura su un comparto già duramente colpito da una crisi strutturale del mercato, aggravata dalla concorrenza di mieli a basso costo e dal rischio concreto di un incremento delle importazioni di prodotti adulterati o non conformi, in un contesto in cui i controlli restano ancora insufficienti.

La domanda di sciami ha generalmente esaurito l’offerta disponibile. Hanno influenzato questa dinamica, da un lato, le perdite invernali elevate di alveari e, dall’altro, gli incentivi previsti dai bandi di finanziamento regionali per l’acquisto di materiale vivo.
Il mercato delle regine mostra segnali di saturazione, con un’offerta superiore alla domanda.
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