I risultati di molte ricerche riportano che le api sono tutte in forte diminuzione: sia le specie selvatiche sia Apis mellifera. Per poter risolvere il problema è necessaria una pianificazione della conservazione che miri a proteggere tutte le api e che prenda in considerazione le necessità di tutti gli stakeholders.
Esistono ancora api da miele selvatiche? È Apis mellifera che è in pericolo o sono le altre api?
Queste sono solo due delle domande che spesso la gente si pone quando sente dire che le api sono in pericolo e che il loro numero sta diminuendo. Recentemente la medesima domanda se la sono posta Requier et al. (2019) in un articolo dal titolo “La Conservazione delle api native è cruciale”, pubblicato su Trends in Ecology & Evolution.
Facciamo un po’ di chiarezza, chi è in pericolo e chi va salvato?
La risposta è…tutte le api!
Sembra strano, ma anche A. mellifera, solitamente associata all’apicoltura e alla gestione umana, in questo periodo storico sta soffrendo proprio come tutte le altre api. Mentre le colonie allevate dagli apicoltori sono accudite e reintegrate quando soccombono, quelle selvatiche sono in crisi per la mancanza di siti di nidificazione e per il trasferimento di patogeni dalle popolazioni allevate.
Se da una parte l’ape da miele è riconosciuta come una specie cardine, legata all’impollinazione e alla produzione agricola mondiale, dall’altra, recenti studi hanno sottolineato il suo ruolo come potenziale minaccia per gli impollinatori selvatici, soprattutto quando viene introdotto un elevato numero di colonie nelle aree naturali.
Quest’analisi ha portato così al suggerimento di regolamentare la presenza delle api da miele nei parchi e nelle aree protette, al fine di conservare e proteggere gli impollinatori selvatici.
Questa proposta, purtroppo da sola non è sufficiente e non è attuabile in ogni parte del Mondo. Essa, infatti, non tiene conto della multi-sfaccettata natura dell’ape da miele: in alcuni ambienti essa è stata introdotta dall’uomo ed è quindi a tutti gli effetti una specie aliena/alloctona, con tutta una serie di problematiche legate alla competizione con le specie locali (come, ad esempio, nel continente americano ed australiano). In Europa invece, dove A. mellifera è una specie indigena/autoctona, questa soluzione non prende in considerazione le colonie di api da miele selvatiche, che sono naturalmente presenti anche all’interno delle aree protette.
Non va infatti dimenticato, che le popolazioni selvatiche di A. mellifera sono attualmente in pericolo e che le aree naturali sono quindi fondamentali per la loro conservazione, non va inoltre sottovalutata l’importanza della salvaguardia di sottospecie e genotipi locali, proprio per il superamento di alcune avversità tipiche dell’odierna apicoltura.
Come fare? Come poter risolvere questo conflitto di interessi?
Sarà sicuramente necessaria una differenziazione tra colonie gestite e selvatiche, con un incentivo alla pianificazione della conservazione integrata di tutte le api.
L’unica via possibile sarà quindi quella in cui le pratiche di conservazione riusciranno a mitigare i conflitti tra ambientalisti, apicoltori ed agricoltori, dimostrando che in fondo i loro interessi sono i medesimi e supportando soluzioni condivise, per una gestione ambientale sostenibile.
Elisa Monterastelli
Bibliografia
Requier F., Garnery L., Kohl P.L., Njovu H.K., Pirk C.W.W., Crewe R.M., Steffan-Dewenter I. (2019) – The Conservation of Native Honey Bees Is Crucial. Trends in Ecology & Evolution, September 2019, Vol. 34, No. 9, 789-798 – doi.org/10.1016/j.tree.2019.04.008