20 maggio 2025 – Giornata mondiale delle api

22 maggio 2025 – Giornata mondiale della biodiversità

Il ruolo dell’apicoltura e degli insetti nel preservare l’ecosistema, nel controllo della qualità ambientale e nel monitoraggio del cambiamento climatico.

Nel 2017 l’Organizzazione delle Nazioni Unite, su proposta della Slovenia, ha proclamato il 20 maggio “Giornata Mondiale delle Api”.

Le api giocano un ruolo cruciale nell’ecosistema, contribuendo in molti modi alla salute e alla biodiversità del pianeta, alcuni dei principali contributi delle api sono l’impollinazione e la contestuale produzione di cibo, il mantenimento della biodiversità, sostengono gli ecosistemi naturali e agricoli, producono miele, propoli, polline, pappa reale e cera.

In tutto il mondo si stima che ci siano circa 20.000 specie di apoidei e solo in Italia un migliaio di specie, la più nota delle quali è l’ape da miele (Apis mellifera). Queste specie sono responsabili di circa il 70% dell’impollinazione della gran parte delle specie vegetali viventi sulla Terra e garantiscono circa il 35% della produzione globale di cibo con un valore economico stimato ogni anno di oltre 153 miliardi di euro a livello globale e 22 miliardi di euro in Europa.

Ma sono soprattutto le api allevate gli impollinatori più importanti al mondo, indispensabili per la produzione dei raccolti mondiali, tra cui frutta, verdura, noci e semi e per la salvaguardia della biodiversità.

Il loro ruolo non solo migliora la quantità, ma anche la qualità e la diversità del nostro cibo. Tuttavia, devono far fronte a minacce sempre più gravi, quali la perdita dell’habitat, l’agricoltura non sostenibile e i cambiamenti climatici.

La “Giornata mondiale delle api 2025”, il cui tema è “Ispirati dalla natura per nutrirci tutti”, mette in evidenza le pratiche agricole sostenibili ispirate agli ecosistemi naturali. Metodi di coltivazione come la consociazione, la rotazione delle colture e l’agroforestazione supportano gli impollinatori, garantendo la sicurezza alimentare, la biodiversità e la resilienza alle carenze alimentari.

Proteggere gli impollinatori promuove servizi ecosistemici fondamentali, come il controllo dei parassiti, la salute del suolo e la regolazione delle acque. Il tema di quest’anno sottolinea la necessità di un approccio complessivo per garantire la coesistenza nel lungo periodo tra agricoltura, impollinatori e ambiente.

A causa di alcune scelte della moderna agricoltura come la monocoltura, l’eliminazione delle siepi e l’impiego a volte eccessivo dei fitofarmaci, nonché l’alterazione e la frammentazione delle aree naturali e il cambiamento climatico con eventi sempre più estremi, l’ambiente è divenuto inospitale per la maggior parte degli insetti pronubi. Il declino della presenza dei pronubi selvatici ha fatto si che la presenza dell’ape da miele sia diventata fondamentale per molte colture e per le piante spontanee.

Le api sono un ottimo indicatore del benessere dell’ambiente in cui vivono. Promuovendo la salvaguardia delle api contemporaneamente si promuove la biodiversità e la salute di tutti gli altri impollinatori e dell’intero ecosistema, contribuendo alla sicurezza alimentare e al benessere umano.

La presenza di un numero sufficiente di api per garantire l’impollinazione, il mantenimento della biodiversità e la produzione di mieli dipende dalla sostenibilità dell’apicoltura, cioè dalla giusta remunerazione del lavoro svolto dall’apicoltore per nutrirle e preservarle da tutte le avversità climatiche, sanitarie e dei predatori.

È necessario quindi salvaguardare il patrimonio apistico contrastando le pratiche agricole scorrette, favorendo un aumento delle piante nettarifere e pollinifere poiché anche a causa del cambiamento climatico negli ultimi anni si è assistito ad una consistente riduzione dei flussi nettariferi.

Cosa possiamo fare per ridurre le difficoltà che sta vivendo il settore dell’apicoltura?

 

L’Osservatorio Nazionale Miele è stato promotore e coordinatore del tavolo tecnico dell’Intesa Nazionale per le buone pratiche agricole e la salvaguardia degli impollinatori e diffonde tutti i documenti realizzati sul tema:

 

Individualmente possiamo:

  • piantare un insieme diversificato di piante autoctone, che fioriscono in diversi periodi dell’anno per favorire il pascolo delle api;
  • acquistare i mieli dai produttori locali;
  • acquistare prodotti derivanti da pratiche agricole sostenibili;
  • evitare l’uso di fitofarmaci, fungicidi o erbicidi nei nostri giardini;
  • proteggere le colonie di api selvatiche quando possibile;
  • creare una disponibilità d’acqua per le api lasciando a disposizione dell’acqua in prossimità degli alveari;
  • contribuire a sostenere gli ecosistemi forestali.

 

Come agricoltori possiamo:

  • ridurre o modificare l’uso dei fitofarmaci rispettando le modalità di utilizzo;
  • diversificare il più possibile le colture e/o piantare colture attraenti per gli impollinatori;
  • creare le siepi.

 

In qualità di Governi e decisori si può:

  • rafforzare la partecipazione delle rappresentanze dei produttori apistici ai processi decisionali;
  • applicare misure strategiche, compresi incentivi economici, per favorire il cambiamento;
  • incrementare la collaborazione tra organizzazioni e associazioni nazionali e internazionali, enti e reti accademiche e di ricerca per monitorare e valutare i servizi di impollinazione.